L’obiettivo è promuovere conoscenze su come sostenere comunicazioni difficili e prevede un’unica giornata formativa di 6 ore articolata in:
a) lezione frontale sui principi clinici ed etici della comunicazione difficile con presentazione di strategie e risorse utili nella pratica clinica, tra cui l’opuscolo per sostenere comunicazioni difficili;
b) sessione di brainstorming su buoni e cattivi esempi di comunicazione in cui ogni partecipante condivide liberamente delle idee;
c) video dimostrativo sul caso modello del Signor Carlo con un quadro di demenza avanzata e ricoverato in struttura per anziani.
Il video affronta tre situazioni problematiche:
i) Come porsi di fronte all’emotività (sofferenza e pianto) e offrire supporto;
ii) Esplorare il livello di consapevolezza;
iii) Supportare nella ricerca di significato della malattia.
d) discussione in piccolo gruppo.
L’obiettivo è migliorare le competenze relazionali e comunicative in situazioni complesse. Nello specifico, il corso si propone di:
1. accogliere le emozioni e i silenzi;
2. disinnescare i conflitti;
3. esplorare e accogliere preferenze di cura interventistiche;
4. rispondere ad aspettative non realistiche o ambivalenti;
5. promuovere la consapevolezza dell’assistito e dei suoi familiari sul decorso di malattia;
6. comunicare brutte notizie (es. prognosi/peggioramento);
7. supportare l’assistito e/o la sua famiglia nel processo decisionale;
8. supportare l’assistito e la sua famiglia nelle fasi di elaborazione della malattia/perdita/lutto (es. negazione, accettazione, ricerca di significato).
Il corso si articola su un arco temporale di tre mesi per una durata complessiva di 16 ore e prevede una formazione altamente esperienziale:
a) un workshop basato sulla tecnica del Teatro Forum, cioè una forma di teatro in cui il professionista in formazione in un primo momento è spettatore e poi viene chiamato ad intervenire e cercare soluzioni sostituendosi agli attori;
b) un workshop di simulazione di colloqui difficili;
c) colloqui sul campo con familiari di ospiti seguiti, al termine dell’incontro, dal feedback di un collega presente come osservatore e da una riflessione guidata;
d) una comunità di pratica in cui i professionisti hanno l'opportunità di condividere i problemi emersi durante i colloqui e le strategie adottate, in uno scambio reciproco che genera apprendimento;
e) attività di autoformazione in asincrono su piattaforma online che offre video con buoni e cattivi esempi di comunicazione accompagnati da una guida di commento e supporto alla visione unitamente ad un forum di discussione moderato da un esperto di comunicazione.